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Java Virtual Machine: Overview
Definizione di JVM, visione d'insieme sulle principali JVM disponibili.
javac
Tipo Infobox: COMMANDS - Skill: 2- JUNIOR
Java Programming Language Compiler, ovvero il compilatore presente in ogni JDK che permette la compilazione del codice java in bytecode.
javac [ opzioni ] [ file_sorgente ] [@nome_lista]
E' possibile specificare più file sorgenti separati da uno spazio, oppure in caso di molti file sorgenti, è opportuno creare un file di testo che contenga la lista dei file sorgenti.
Tale lista può a sua volta avere due formattazioni possibili, una singola entry per riga oppure semplicemente separate da uno spazio.
Le opzioni più utilizzate e comuni a tutte le jdk:
-classpath|-cp: Specifica il classpath
-directory|-d: Specifica la directory di destinazione del compilato (.class files)
-nowarn:Disabilita i warning nella fase di compilazione
-verbose: Abilita la modalità verbosa
write once, run anywhere
Tipo Infobox: DESCRIPTION - Skill: 1- NOVICE
Il concetto (scritto una volta, esegui ovunque) nasce come slogan di SUN microsystems per accentuare la caratteristica di portabilità del linguaggio di programmazione JAVA.
Idealmente il codice scritto in JAVA e compilato in bytecode può essere eseguito su qualsiasi device (Linux,Windows, device mobile etc..) attraverso un layer di estrazione aggiuntivo fornito dalla JVM (java virtual machine).
Nella realtà questa compatibilità estrema non è del tutto realizzabile ma il layer di estrazione che mette a disposizione la JVM permette a chi sviluppa codice di delegare parecchie funzionalità senza preoccuparsi troppo dell'hardware e del sistema operativo che ospita la JVM.
Introduzione a Java
Tipo Infobox: DESCRIPTION - Skill: 1- NOVICE
Java è un linguaggio di programmazione orientato agli oggetti (OOL) sviluppato nel 1991 dalla SUN MICROSYSTEMS che si ispira al C++. Java è stato progettato per essere semplice da utilizzare, veloce ed adatto a diverse piattaforme e sistemi operativi.
In altri linguaggi di programmazione l'operazione di compilazione traduce il listato scritto dal programmatore in codice macchina, cioè una serie di istruzioni che vengono interpretate direttamente dal microprocessore, in alcuni casi dal sistema operativo: queste istruzioni variano a seconda dell'architettura della macchina e del sistema operativo, quindi il programmatore si trova costretto a compilare i sorgenti più volte rendendo ogni eseguibile adatto alle diverse piattaforme e ai diversi sistemi operativi.
Esistono anche linguaggi 'interpretati' che non vengono compilati, ma ogni istruzione viene tradotta in codice macchina al momento della sua esecuzione. Questo compito viene svolto dall'interprete, diverso a seconda della piattaforma. Lo svantaggio più evidente dei linguaggi interpretati è la lentezza dell'esecuzione assolutamente incomparabile con la velocità di un programma precompilato. Il vantaggio di questi linguaggi è la portabilità, infatti lo stesso codice viene interpretato diversamente a seconda della piattaforma su cui deve essere eseguito.
Java ha unito i vantaggi di un linguaggio compilato a quelli di uno interpretato. Il sorgente Java viene compilato in un codice intermedio tra il linguaggio macchina e il codice sorgente: il BYTECODE. Il file scritto in Bytecode sarà effettivamente il programma Java. Ogni istruzione scritta in Bytecode viene interpretata dalla JVM ( Java Virtual Machine ). La velocità del programma compilato in Bytecode è molto vicina a quella dei normali programmi compilati ed in più il file compilato è adatto ad ogni piattaforma dove viene installata una JVM, dal PC al telefono cellulare, da Windows a Linux a Unix etc.