Molte misconcezioni, confusioni e luoghi comuni a volte sbagliati circondano la GPL e la sua interpretazione.
Cerchiamo di mostrare, con esempi pratici, cosa la GPL permette di fare e cosa non permette, elencando casi comuni per sviluppatori, web designer, produttori e utenti normali.
Notare che alcune sfumature variano a seconda delle licenze che in genere si applicano all'Open Source, la GPL, in genere è la più "estrema" e la più diffusa, altre introducono limitazioni (ad esempio se si usa MySQL in un proprio prodotto software commerciale, vanno riconosciute agli autori delle royalty) o variazioni sul tema.
COSA SI PUO' FARE
- Installare, copiare, distribuire, vendere tutto il software GPL che si vuole tutte le volte che si vuole.
- Prendere il codice di un prodotto GPL, adattarlo, modificarlo, utilizzarlo per fare un proprio prodotto e rilasciare il proprio prodotto derivato sotto GPL (quindi mantenendo anche i riferimenti e i diritti degli autori originari).
- Produrre software proprietario che giri su Linux senza doverlo rilasciare sotto GPL. Questo codice può eseguire e fruire delle normali chiamate di sistema (ovviamente) e può utilizzare librerie di terzi se queste sono rilasciate con licenza LGPL (una versione più "leggera" della GPL che permette, in particolare, l'uso di librerie libere da parte di codice proprietario).
- Realizzare siti Web in PHP, PERL, HTML o in qualsiasi linguaggio si vuole senza doverli rilasciare sotto GPL (ma senza aver utilizzato librerie, parti di codice e funzioni di altri).
- Si può realizzare e vendere software mantenendo una licenza GPL ad un cliente, mettergli a disposizione i sorgenti ma non renderli gratuitamente scaricabili da tutto il mondo (ma il cliente o chiunque ne entra in possesso può fare di questo software tutto quello che la GPL permette). In questo caso la distribuzione è limitata al proprio cliente e comunque richiede la messa a disposizione dei sorgenti e dei diritti e libertà della GPL.
- Si può realizzare un sito web tenendone riservato il codice anche se si incorpora, tenendone ben separate le parti di codice, un progetto GPL di terzi (esempio un forum o una chat: ma se di questi viene modificato o adattato il codice, il proprio codice derivato, relativamente e limitatamente a questi progetti, è soggetto ai termini della GPL).
- Si può realizzare software proprietario associato a software GPL, avendo accortezza di tenere ben distinte le parti proprietarie dalle parti, derivate da codice GPL, che si devono distribuire secondo le logiche della GPL.
- Configurare, installare e vendere soluzioni informatiche basate su Linux (server, firewall ecc)
COSA NON SI PUO' FARE
- Prendere del codice GPL, incorporarlo o modificarlo in un proprio prodotto e rilasciare questo con licenza proprietaria (di fatto sarebbe come rubare il lavoro di altri senza farlo ritornare alla comunità).
- Prendere del codice GPL, incorporarlo in un proprio prodotto GPL e rimuovere le note di copyright degli autori originari.
- Prendere del codice proprietario e rilasciarlo in un prodotto GPL (la comunità OpenSource rispetta i diritti d'autore di terzi).
Una presentazione delle opportunità e dei modelli di business che offrono Linux e l'OpenSource