Scegliere la distribuzione giusta fra le centinaia disponibili è impresa ardua, come lo è ottenere una risposta precisa da un "esperto di Linux".
Inevitabilmente, da bravo informatico, risponderebbe "dipende".
In genere, la migliore distribuzione da usare è quella che meglio si conosce e se si devono gestire diverse macchine è opportuno averle tutte con la stessa distribuzione e possibilmente versione, per facilità e rapidità di aggiornamente e manutenzione.
Qualunque sia la distro adottata è spesso consigliabile installarne l'ultima versione disponibile (contiene pacchetti e kernel più recenti) lasciando possibilmente passare almeno un mese dalla sua release per permettere il fixing dei bug e dei buchi di sicurezza più evidenti.
Fondamentale è comunque seguirne sul relativo sito le segnalazioni di aggiornamenti ("errata" o "patch"), possibilmente attivando sistemi di autoaggiornamento dei pacchetti.
Considerare che dopo l'installazione di una qualsiasi distribuzione, se si sta lavorando su un server che deve andare in produzione, sono auspicabili, consigliati e necessari una serie di interventi di post installazione:
- Aggiornamento di tutti i pacchetti per i quali esistono degli errata (nuove versioni che aggiornano bug o buchi di quelle rilasciata con il CDROM originale);
- Rimozione di tutti i servizi Internet non utilizzati;
- Eventuale aggiornamento del kernel;
- Configurazione dei servizi di produzione che si intende utilizzare;
- Implemementazione di script o configurazioni custom.
Nella scelta della distribuzione vanno valutati i seguenti aspetti e date risposte alle seguenti domande:
- In che contesto viene utilizzata?
Su un server, su un laptop, un dekstop... A seconda delle funzionalità richieste può essere adeguata una distribuzione piuttosto che un'altra.
Ci sono distribuzioni come Ubuntu, Mepis, Linspire, Xandros che sono particolarmente orientate al desktop e si differenziano per facilità di utilizzo o presenza di programmi per Internet e il multimedia in grado di soddisfare le tipiche esigenze di un poweruser.
Per un firewall esistono distribuzioni dedicate che possono risultare particolarmente comode e semplici da configurare.
Per un server è opportuno cercare distribuzioni con tempi di vita lunghi e in grado di riconoscere e supportare il proprio hardware.
- Che tempo di vita mi aspetto da questa installazione?
Un computer desktop può essere reinstallato in tempi relativamente brevi, quantomeno per rincorrere le nuove versioni di vari programmi comuni, un server può richiedere tempi di vita molto maggiori e questo influenza la scelta.
Un vizio comune a molte distribuzione sono i tempi di release estremamente rapidi, tali da rendere apparentemente obsoleta una versione dopo pochi mesi dal suo rilascio.
Questo vale in modo evidente con Fedora (una release indicativamente ogni 6 mesi, fine del supporto ufficiale di RedHat dopo 2 release) ma anche, in misura minore, per le versioni Personal/Professional di Mandriva, Suse e altre fra le distribuzioni principali.
Questa costante rincorsa è dovuta al tumultuoso e rapido sviluppo di software opensource e al fatto che difficilmente all'interno della stessa versione di una distribuzione viene fatto un "major upgrade" dei programmi forniti (per garantire la piena compatibilità e il funzionamento delle procedure di aggiornamento automatico del software (per bug e vulnerabilità di sicurezza)).
Fra le distribuzioni liberamente accessibili, Debian e in misura minore Slackware si distinguono per tempi di vita decisamente superiori. Debian, in particolare, ha un ramo "stable" particolarmente conservativo che ha tempi di vita molto lunghi a scapito di una certa obsolescenza del software fornito.
Se la necessità è di avere un sistema Linux per poche ore o alcuni giorni (per dimostrazioni, corsi, prove, test, ecc) le Live CD come Knoppix sono particolarmente indicate, in quanto non richiedono nemmeno l'installazione su hard disk.
- Quanto sono disposto a spendere per la licenza del mio Linux?
Le versioni commerciali delle distribuzioni Linux hanno tempi di vita e supporto generalmente maggiori e sono adatte ad ambienti in cui è prioritario avere garanzia di supporto duraturo rispetto ai costi di licenza.
RedHat, Suse/Novell, Mandriva forniscono tutte versioni "enterprise" a pagamento delle proprie distribuzione con tempi di supporto di vari anni e durata di vita del software molto superiori alle versioni liberamente distribuite dagli stessi produttori.
Nella analisi dei costi, ovviamente, vanno anche considerati il training del personale, la consulenza di esterni, i tempi di disservizio eventualmente dovuti a guasti o problemi, ecc.
- La distribuzione che voglio usare supporta l'hardware che ho a disposizione?
Per quanto il supporto hardware su Linux sia piuttosto avanzato esistono casi in cui va opportunamente verificato. In particolare non tutte le distribuzioni sono in grado di riconoscere immediatamente i device di un laptop (winmodem, scheda wireless connettori infrarossi ecc.) e, per sistemi di fascia medio/alta con controller scsi è schede di retei in gigabit è opportuno verificarne il supporto nella hardware compatibility list del produttore della distribuzione.
Il kernel. I dialetti Unix. Le distribuzioni Linux.
Linux AdministratorIntroduzione all'arte sistemistica