Il concetto di database relazionale viene introdotto nell'anno 1970 da E.F. Codd nel libro "A relational
Model if Data for Large Shared Data Banks" con lo scopo di rappresentare situazioni reali tramite uno schema
concettuale di un database in modo indipendente dalla modalità di memorizzazione dei dati nella memoria
di un calcolatore.
L'idea innovativa fu di rappresentare le informazioni non come inserite in un'unica grossa entità o repository ma piuttosto di organizzarle in strutture, chiamate relazioni o tabelle.
Queste tabelle o relazioni sono definite dalla colonne di cui sono composte e contengono tutte le n-uple
dello stesso tipo. Le colonne rappresentano i campi o proprietà dei dati che la tabella contiene.
Ogni riga può essere vista come un record o un array e raggruppa i valori che i campi assumono per
il particolare oggetto che viene cosi descritto.
Le colonne hanno una tipologia e possono contenere al massimo un valore.