Unix, come sistema operativo multiutente, è particolarmente indicato per un utilizzo in rete. In quanto tale, necessita di comandi specifici per la gestione degli indirizzi ip e delle reti.
Uno di questi è sicuramente ifconfig, che serve per la gestione delle interfaccie di rete (network interfaces) fisiche e alias.
Ha una doppia natura: "informativa", per dare al sysadmin informazioni sulla configurazione corrente del sistema, e "attiva", per cambiare la configurazione.
Affinchè una interfaccia funzioni, bisogna ovviamente che sia caricato il modulo per l'interfaccia o che sia inserito nel kernel (se non si usano i moduli). Un kernel modulare di default (quello dell'installazione) di solito contiene i moduli per le schede più diffuse.
Nella modalità "attiva", quella che permette di cambiare la configurazione, si scrivono sulla linea di comando le impostazioni che vogliamo dare al sistema. Queste però valgono solo finchè la macchina è accesa, e verrebbero perse al primo reboot (o uscendo dal run-level 3, nel quale ci dobbiamo trovare per utilizzare la rete).
Quindi per far sì che la configurazione rimanga dopo un reboot, questa deve essere scritta su file. Ogni sistema ha file specifici dove tenere queste informazioni. Possono essere scritti in qualche script di boot o in files specifici del sitema Per esempio su Red Hat questi si trovano in vari files in /etc/sysconfig/network-scripts
, ma si possono anche usare altri metodi, come per esempio uno script lanciato da rc.local o nella sequenza di boot.
L'importante è che il nostro sitema sappia come configurare le interfaces quando parte.
Configurare i parametri di rete e il DNS: ifconfig, route, resolv.conf